Nuovo Codice di Comportamento del Comune di Prato
Raccolta di Osservazioni sul nuovo Codice di Comportamento dei dipendenti comunali
Articolo 4 - Regali, compensi e altre utilità
- I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal Codice generale devono essere immediatamente restituiti dal soggetto che li ha ricevuti. Qualora la restituzione non sia possibile o sia difficoltosa, devono essere consegnati al dirigente per la successiva devoluzione in beneficenza, oppure, ove ciò non sia possibile, per la devoluzione a fini istituzionali. Il dirigente informa il Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’avvenuto compimento della procedura di restituzione o devoluzione.
- Il modico valore per ciascun regalo o altra utilità ricevibile dal singolo dipendente è fissato in euro 50,00.
- Nell’arco di un anno solare non è consentito accettare regali o altre utilità il cui valore complessivo superi euro 200,00. Qualora si siano ricevuti regali per un valore totale superiore, il dipendente è tenuto a restituirli secondo le modalità sovra indicate.
- Al fine di preservare il prestigio e l'imparzialità dell'amministrazione, ciascun Dirigente vigila sulla corretta applicazione del presente articolo da parte del personale assegnato. Il Segretario Generale vigila sulla corretta applicazione del presente articolo da parte dei Dirigenti.
3 comments
Conversation with quasar1968
Mi chiedo solo perché, se il Legislatore ha fissato dei parametri nazionali su tali questioni, l'Amministrazione comunale di Prato debba necessariamente essere molto più restrittiva sulle medesime questioni. L'impressione (sottolineo IMPRESSIONE) è quella che in generale il Codice di Comportamento dell'A.C di Prato sia realizzato con fini meramente repressivi e non con fini compartecipativi, tanto più quando ci si prende pure la briga di limitare ulteriormente qualcosa che un organismo nazionale ha stabilito (suppongo con parametri ben valutati e condivisibili anche nelle altre realtà della P.A.).
Se pensiamo agli omaggi che vengono scambiati tra le persone comuni nelle normali relazioni di cortesia di società, possiamo immaginare un caffè, un mazzo di fiori, un pacchetto di cioccolatini, non di più. Se questo pensiero vale nei normali rapporti sociali, a maggior ragione può valere nelle relazioni di cortesia tra un dipendente pubblico e un cittadino. Queste le considerazioni seguite nella scelta di abbassare a 50 euro il tetto del valore dei regali.
Concordo appieno, ancora una volta, con Quasar 1968. Perché, se il legislatore nazionale stabilisce e valuta dei criteri e dei limiti, qui al Comune di Prato dobbiamo essere sempre più stingenti? Le interpretazioni sono sempre in tal senso: restrittivo e peggiorativo. Pare quasi che si debba eccedere in zelo, che ci si debba dimostrare di essere "più bravi", a discapito dei lavoratori.
Specifico di non aver MAI ricevuto un regalo o altra utilità, quindi non parlo certo per interesse personale.
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